Quattro giorni intensi all’insegna dell’internazionalità, durante i quali il Consorzio di tutela dei Vini Cerasuolo di Vittoria Docg e Vittoria Doc ha potuto far apprezzare le peculiarità che rendono unici i suoi vini prodotti nel sud della Sicilia. Il Vinitaly di Verona, da poco conclusosi, lascia ancora su tutti i produttori dell’unica Docg dell’Isola quella stessa energia che ha animato la più grande fiera del business vitivinicolo concentrata sull’incoming estero.
Masterclass e appuntamenti con buyers esteri
All’interno dello stand, allestito nel padiglione Sicilia, il Consorzio ha raccontato le due denominazioni che negli ultimi tempi, grazie al grande lavoro di comunicazione svolto, stanno riscontrando un interesse sempre più crescente tra i consumatori che finalmente ne percepiscono l’intrinseco valore. Il Cerasuolo di Vittoria Docg, così come i vini Vittoria Doc, è stato presentato in quattro masterclass condotte dal maestro assaggiatore Danilo Trapanotto, consigliere nazionale Onav, e dal giornalista e sommelier Salvo Ognibene.
Molto proficui i tanti appuntamenti con i buyers del nord America, del sud-est Europa e dell’Asia centrale curati da una grande firma del settore, Giampaolo Gravina, docente all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e all’Università Vita & Salute di Milano.
Per Achille Alessi, presidente del Consorzio di tutela, «il Vinitaly è stata una straordinaria vetrina per i vini tutelati dal Consorzio e al tempo stesso un’occasione per poter constatare il crescente interesse nei confronti delle due denominazioni. Siamo stati letteralmente presi d’assalto da moltissimi operatori commerciali sia nazionali che esteri che oggi hanno finalmente hanno contezza della qualità dei nostri vini e del valore storico, culturale e territoriale che portano con sé. Felici dell’interesse mostrato anche dal pubblico più giovane sempre più attento alla sostenibilità non solo ambientale ma anche sociale e alla piacevolezza di questi rossi. Certamente c’è ancora tanto da fare, ma siamo sulla strada giusta».