Vi sono reperti archeologici che meglio di ogni altra cosa riescono a descrivere la vocazione di un territorio.
Un esempio è dato da una piccola lamina di piombo arrotolata, la Plaga Mesopotamium, custodita nel Museo archeologico di Siracusa.
Tale documento, scoperto nei pressi dell’antico insediamento dorico di Kamarina, riferisce della compravendita di un vigneto esteso circa un ettaro: un vero e proprio atto notarile di vendita di un terreno la cui compratrice era una donna proprietaria di una rivendita di vino.
Era il III secolo a.C.. Si tratta della più antica testimonianza della coltura della vite nel ragusano, la prima traccia che ne testimonia la vocazione vitivinicola. Questo territorio, sito nell’estrema punta meridionale della Sicilia, da sempre ha offerto grandi vini, in particolare nell’area di Vittoria, città che vanta una fiorente attività vinicola sin dall’800.